
Agire lo spazio pubblico, pratiche artistiche decoloniali.
Daniela Ortiz e Stalker, intervista di Sara Alberani e Valerio Del Baglivo.
Un confronto tra le pratiche artistiche italiane, spagnole e latinoamericane in rapporto allo spazio pubblico, in particolare al permanere di simboli, architetture e storie che riguardano il passato coloniale e imperialista all’interno di molte città. Cosa significa adottare un approccio decoloniale in campo artistico? Come interagire con comunità spesso lasciate ai margini delle storie ufficialmente riconosciute? Come recuperare e diffondere narrazioni storiche anti-egemoniche?
L’artista Daniela Ortiz e il collettivo Stalker rispondono alle seguenti questioni con una videointervista che a partire dalla presentazione delle loro pratiche, propone due approcci artistici per ripoliticizzare la memoria storica attraverso interventi sul patrimonio pubblico.
La videointervista è realizzata con il sostegno dell’Ambasciata di Spagna in Italia e rientra nel programma Hidden Histories, curato da Sara Alberani e Valerio Del Baglivo, per un apprendimento partecipato nel rileggere, reinterpretare e ricodificare il patrimonio storico-artistico di Roma.